Collezione Numismatica

La Collezione Numismatica del Museo Civico P. A. Garda conta 409 esemplari numismatici, tra monete di età antica, moderna e medaglie.

Tutte le cose si cambiano nel fuoco e il fuoco in tutte le cose,

proprio come l'oro si cambia in moneta e la moneta in oro.

- Eraclito di Efeso -

La Collezione Numismatica del Museo Civico P. A. Garda conta 409 esemplari numismatici, tra monete di età antica e moderna, medaglie, pesi monetali e gettoni.

La formazione della raccolta è di difficile ricostruzione sia per la scarsità della documentazione, sia per le sfortunate vicende di furti e successive restituzioni che la interessarono nel tempo.

È possibile, tuttavia, riconoscere almeno tre nuclei originari:

"raccolta già del Museo", comprendente esclusivamente monete di età imperiale senza indicazione di provenienza;

"già raccolta municipale", che conta esemplari italiani e stranieri di età moderna;

"donazione di Galileo Pinoli", occorsa nel 1937 a favore del Comune di Ivrea. Il nucleo di monete donato dall'avvocato eporediese Galileo Pinoli, in particolare, si rivela di notevole importanza poiché composto da esemplari di età romana di accertata provenienza dal territorio. Buona parte di essi, infatti, fu originariamente rinvenuta nell'ambito degli scavi condotti in Via dei Mulini per la costruzione dello stabilimento di filatura della manifattura Rossari&Varzi, tra 1907-1908, che portarono alla scoperta della necropoli dell'antica Eporedia. Malauguratamente, l'area venne sconvolta e i corredi funerari dispersi; numerosi oggetti di corredo, tra i quali le monete, giunsero nelle mani di Galileo Pinoli, allora procuratore per i Tribunali civili e penali di Ivrea, e costituirono la sua collezione privata fino alla cessione per donazione al Comune.

Tra le monete conservate presso il Museo, si distingue per pregio un raro medaglione cerchiato di Antonino Pio, databile al 149 d.C., con busto laureato e loricato dell'imperatore verso destra, al diritto, e leone incedente a sinistra con legenda "Munificentia", al rovescio. Il pezzo, oggi esposto in una vetrina dedicata, fu rinvenuto a inizio Novecento nell'ambito di scavi condotti nella vecchia piazza d'Armi, "tra resti di mura di un edificio romano". L'esemplare, oltre a rappresentare il quarto medaglione esistente al mondo con questi specifici tipi (pezzi analoghi si trovano solo a Parigi, Vienna e Budapest), costituisce testimonianza della rilevanza della città romana di Eporedia, i cui notabili nel II secolo d.C. erano in grado di intrattenere personali rapporti con il medesimo imperatore a Roma.