CANTIERI OLIVETTI PER LA STORIA DEL NOVECENTO ARCHIVI, FOTOGRAFIA, TERRITORIO

Convegno
1 marzo 2018
ore 16.30 – 19.00
Sala Santa Marta, Ivrea
Cantieri Olivetti
Cantieri Olivetti2

Il convegno offre lo spunto per approfondire alcuni aspetti del rapporto tra fotografia, industria e territorio, e per ricostruire grazie ad alcune testimonianze dirette le intense e proficue relazioni che si sono create tra i grandi fotografi e la Società Olivetti. L’iniziativa, frutto della collaborazione dell'Associazione Archivio Storico Olivetti con il Museo Civico “P. A. Garda”, resa possibile dal contributo della Fondazione Guelpa, si colloca in chiusura della mostra di fotografie storiche del fotoreporter John Phillips, mostra che fino al 4 marzo è ancora possibile visitare presso il Museo cittadino. In occasione di questo convegno è possibile richiedere visite guidate per le scuole.
Il titolo del convegno rimanda a un patrimonio storico ricco per varietà e ampiezza dei temi e degli ambiti di esplorazione che sono stati indagati attraverso il linguaggio della fotografia da parte di grandi autori, le cui fotografie originali sono conservate dall'Associazione Archivio Storico Olivetti.
Il convegno è diviso in due parti: una prima sessione all’interno della quale sono stati invitati storici e curatori che lavorano nell’ambito della fotografia, secondo diversi profili e competenze, e che con il loro contributo rappresentano una rete di riferimenti anche istituzionali che l’Associazione sta costruendo in una prospettiva di collaborazione e confronto; una seconda parte alla quale partecipano alcuni fotografi e archivi di fotografi italiani, i quali parleranno anche, ma non solo, attraverso una selezione di fotografie. Il materiale fotografico che in piccola parte viene mostrato nel corso del convegno, se visto nell’ampiezza del contesto del patrimonio storico documentale, costituisce uno dei molteplici linguaggi utilizzati per documentare e raccontare la storia di un prodotto, di un nuovo insediamento produttivo, di un’esposizione, di una pubblicazione, di un fatto storico: un linguaggio specifico, ma nel contempo integrato rispetto alla documentazione cartacea, grafica, filmica, audio e digitale.
Nella storia della fotografia industriale, la Olivetti è stata antesignana per numerose iniziative inerenti la fotografia, che sono andate bene al di là degli intenti pratici per cui, di solito, un’industria “dà lavoro” ad un fotografo. Basti citare il Piano

Regolatore della Valle d’Aosta voluto da Adriano Olivetti a fine anni Trenta, piano regionale che utilizza la fotografia come tecnica della rappresentazione e strumento di indagine sociale. Pochi anni prima, nel 1933, in occasione del venticinquesimo anno dalla fondazione della società, la “guida alla fabbrica Olivetti” è una pubblicazione di grande interesse per l’intreccio costruttivo che fotografia, grafica e arte tipografica realizzano secondo un linguaggio moderno che chiaramente guarda al Bauhaus. Tra i moltissimi soggetti, si possono menzionare i corposi servizi sulle fabbriche, i palazzi, le consociate, i centri di formazione, il servizio sociale Olivetti, realizzati da fotografi come Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mario e Ugo Mulas e molti altri, compresi gli studi e le agenzie di fotografia (da Vasari a Publifoto, a Magnum, eccetera); pubblicazioni promozionali realizzate con fotografie di Gianni Berengo Gardin (Canavese, 1969) o Fulvio Roiter (Ivrea, 1970), di Lord Snowdon per “Immagini di Venezia”(1972), di Enzo Ragazzini per illustrare un libro di Elio Vittorini (Conversazione in Sicilia, 1973); famosi still-life di prodotti Olivetti realizzati da Aldo Ballo, campagne pubblicitarie, lanci di prodotto, stand fieristici e mostre d’arte attraverso le fotografie di Giorgio Colombo, oppure di Alberto Fioravanti, Studio Crabb, ed altri fotografi. Non ultime le mostre fotografiche e i relativi cataloghi che la Olivetti ha voluto organizzare: ad esempio quelle dedicate a Romano Cagnoni e a John Phillips; alcuni grandi reportage firmati da nomi prestigiosi come Henri Cartier Bresson sulla città, la gente e la fabbrica Olivetti di Pozzuoli (1960), Ugo Mulas sul tema della donna nella fabbrica (1962), Erich Hartmann sugli insediamenti Olivetti in Brasile e Argentina, oppure sullo showroom Olivetti di New York (1954). E molto altro.
La cultura della fabbrica che è alla base del modello di “città industriale del XX secolo” che Ivrea incarna, genera e alimenta relazioni spaziali e sociali, ed è una cultura all’interno della quale dialogano diverse discipline (dall’ingegneria alla sociologia, dalla pedagogia alla storia dell’arte, dall’editoria alla grafica, eccetera) e culture tecniche che producono complessi documentali da interrogare ed incrementare, secondo un approccio trasversale.
Il convegno offre un’opportunità di analisi e riflessione attraverso i documenti fotografici di alcuni grandi fotografi del Novecento, ed è l’occasione da un lato per costruire un network di competenze diverse attraverso il quale interrogare e interpretare i documenti, poterli esaminare e far conoscere al pubblico attraverso esposizioni, discussioni e approfondimenti didattici, dall’altro per sostenere attraverso un piano di azioni integrate e pubbliche il processo di candidatura Unesco di Ivrea, città industriale de XX secolo.
L’Associazione Archivio Storico Olivetti avvia un programma di valorizzazione che individua alcuni percorsi di ricerca e analisi di fondi archivistici nei quali è presente documentazione fotografica schedata, per portarli all’attenzione di un pubblico anche più giovane, quale possibile strumento di conoscenza e recupero dell’identità e della storia del territorio, di cui questo patrimonio è traccia tangibile. Il convegno preannuncia i futuri passi di questo programma di valorizzazione.


Per informazioni: segreteria@archiviostoricolivetti.it tel. 0125641238